Obiettivi e articolazione di Air Heritage
Clicca qui e guarda il tutorial del dispositivo MONICA
L’inquinamento dell’aria è un problema che interessa gran parte delle grandi città del mondo. Industrie, automobili, areoplani, navi, riscaldamenti sono solo alcune delle numerose fonti d’inquinanti che minacciano la qualità dell’aria che respiriamo. Gli effetti sulla salute di una cattiva qualità dell’aria sono evidenti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che solo nel 2016, l’inquinamento dell’aria abbia causato circa l’8% dei decessi nel mondo.
L’obiettivo del progetto UIA Air-Heritage è proprio quello di dimostrare che migliorare la qualità dell’aria non è solo un buon proposito o uno slogan, ma una possibilità concreta. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma UIA (Urban Innovative Actions), mira infatti a definire un modello partecipato di risoluzione del problema dell’inquinamento dell’aria in contesti urbani. Il Comune, capofila del progetto, Università, Associazioni e Centri di Ricerca, stanno lavorando in maniera sinergica su tre fronti: monitoraggio, previsione e partecipazione.
In quest’impresa la tecnologia è fondamentale. Per il monitoraggio, il progetto può contare su sofisticati sensori sviluppati da ENEA ed ARPAC in grado di fornire in tempo reale dati affidabili sull’inquinamento in diverse aree della città. Inoltre, i Monica – sensori portatili messi a punto dal centro ENEA di Portici – permettono ai cittadini di monitorare in prima persona e in tempo reale la qualità dell’aria, strada per strada, incrocio dopo incrocio. Lì dove non arrivano i sensori, c’è il simulatore della qualità dell’aria, messo a punto dal Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli e dalla software house TerrAria. Attraverso un modello previsionale, il simulatore è in grado di combinare le informazioni dei sensori con quelle sul traffico e con i dati meteo, per creare vere e proprie previsioni della qualità dell’aria che possono essere utilizzate per l’attuazione di politiche ambientali più “scientifiche”. Anche la natura è dalla nostra parte, mentre gli alberi del parco Gussone intercettano e neutralizzano le polveri sottili, alcuni particolari muschi verranno appositamente coltivati ed impiegati come veri e propri sensori naturali per creare una rete di biomonitoraggio dell’aria.
Il progetto non sarebbe realmente efficace senza una forte partecipazione dei cittadini, i volontari e gli educatori di Legambiente Campania supportati dall’assessorato all’Ambiente e dall’ufficio comunale “Coordinamento Progetti e Fondi Europei” stanno portando avanti tantissime iniziative per rendere i porticesi parte attiva del progetto, consapevoli che ognuno è importante e può fare la differenza per migliorare la qualità dell’aria. Laboratori, info-point, monitoraggi civici sono solo alcune delle attività in questo senso.
Riusciremo a migliorare la qualità dell’aria? E’ una bella sfida, ma siamo fiduciosi anche perché #LoveisintheAirHeritage.
Comune di Portici