Come si muovono gli inquinanti? Lo rivela il profilatore di vento

E’ stato testato con successo a Capua, nella sede del Cira, il mini-profilatore di vento che verrà utilizzato da Arpac nell’ambito di Air Heritage per valutare come si spostano gli inquinanti atmosferici a Portici.

Come si muovono gli inquinanti? Lo rivela il profilatore di vento

Come si muovono gli inquinanti? Lo rivela il profilatore di vento

Il monitoraggio della qualità dell’aria in Campania si arricchisce di uno strumento integrativo, un profilatore verticale che fornisce informazioni su direzione e velocità del vento fino a trecento metri di quota. È un dispositivo che, affiancato alle stazioni per la misurazione delle concentrazioni di inquinanti in atmosfera, contribuisce a valutare come si spostano gli inquinanti, in particolare nelle grandi aree urbane. Questo strumento è infatti adatto a campagne di misurazione specifiche grazie alle sue dimensioni ridotte e alla portabilità.

 

Il “mini-profilatore” è stato collaudato con successo questa mattina a Capua, nella sede del Centro italiano ricerche aerospaziali, che ospita anche un wind profiler già in dotazione all’Arpa Campania, i cui dati vengono pubblicati di continuo sul sul sito del Centro meteorologico e climatologico dell’Agenzia (Cemec).

 

«Se il wind profiler già in funzione, in grado di profilare le caratteristiche del vento fino a un massimo di seimila metri di quota, è utile nello studio delle condizioni meteoambientali generali in Campania», spiega il dirigente della UOC Reti di Monitoraggio e Cemec, Giuseppe Onorati, «il profilatore portatile può essere usato per campagne di misurazione specifiche, con lo scopo di fare luce sui meccanismi di rimescolamento atmosferico in situazioni locali, ad esempio nelle medie e grandi città».

 

Se ne prevede, ad esempio, a breve l’utilizzo nel comune di Portici, nell’ambito del progetto europeo Air-Heritage. Il progetto, grazie al quale è stato possibile finanziare l’acquisto di questo strumento, prevede campagne di monitoraggio straordinario della qualità dell’aria, anche con la collaborazione dei cittadini porticesi e con il coinvolgimento di partner quali Università Federico II, Legambiente ed Enea. Dato che si tratta di un progetto di monitoraggio diffuso e cooperativo della qualità dell’aria, avere a disposizione un set di strumenti differenziati rende possibile valutare il “caso Portici” in tutta la sua complessità, rendendo la città vesuviana un modello per lo studio dell’inquinamento atmosferico in contesti urbani densamente popolati.

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