Monitoraggio istituzionale
L’inquinamento dell’aria è determinato dall’immissione in atmosfera di sostanze che ne alterano la composizione. Le attività di monitoraggio riguardano la parte più bassa della troposfera, a diretto contatto con la superficie terrestre. Si tratta della cosiddetta “aria ambiente” o “outdoor”, per distinguerla da quella presente negli edifici (aria indoor).
Con il termine “inquinante atmosferico” si intendono tutti quegli agenti fisici, chimici e biologici che modificano le caratteristiche naturali dell’atmosfera. Ma quand’è che si può definire “inquinata” l’aria che respiriamo? L’aria è una miscela eterogenea di gas e particelle che si modifica nello spazio e nel tempo per cause naturali e non; pertanto le sue caratteristiche di qualità devono essere considerate sulla base delle finalità di tutela della salute o degli ecosistemi. Si ritiene inquinata l’aria la cui composizione eccede limiti stabiliti per legge allo scopo di evitare effetti nocivi sull’uomo, gli animali, la vegetazione o sugli ecosistemi in generale.
Il controllo dei parametri relativi alla qualità dell’aria, in accordo con le disposizioni del decreto legislativo 155/2010, rappresenta una delle principali attività istituzionali dell’Arpa Campania. L’Agenzia, infatti, gestisce la rete di monitoraggio determinata secondo il progetto approvato dalla Regione Campania con deliberazione di Giunta regionale n.683 del 23 dicembre 2014. La configurazione della rete prevede trentasei centraline di monitoraggio fisse e cinque laboratori mobili direttamente gestiti dall’Agenzia più ulteriori sei centraline fisse di proprietà di soggetti terzi. Le centraline sono situate con capillarità nelle aree sensibili, in accordo con la zonizzazione e classificazione del territorio approvata con il provvedimento regionale.
Sono inoltre presenti dieci centraline fisse installate nei pressi degli impianti di trattamento rifiuti (rete Stir) che forniscono misure aggiuntive e di supporto all’interpretazione dei fenomeni evolutivi della qualità dell’aria su base regionale. In tutto Arpac gestisce circa 300 analizzatori automatici di parametri dellaqualità dell’aria, oltre 160 sensori meteo di supporto, più di cinquanta apparati di acquisizione e trasmissione dati nonché più di dieci campionatori portatili per il campionamento delle polveri sottili. I dati risultanti dall’attività di monitoraggio della rete regionale sono diffusi attraverso il sito web dell’Agenzia con differenti gradi di validazione, aggregazione e aggiornamento:
– dati grezzi: elaborazione giornaliera riferita alle ventiquattro ore precedenti sintetizzati in apposite tabelle; aggregazione giornaliera in file formato .csv disponibili near real time fino a un’ora antecedente la consultazione; indice di qualità dell’aria;
– dati validati da operatore: aggregazione giornaliera in file formato .csv disponibili fino a tre giorni antecedenti la consultazione; prospetto sintetico giornaliero presentato in forma di bollettino.
Sono inoltre disponibili relazioni e report riferiti a specifiche campagne di monitoraggio temporanee effettuate in risposta a determinate esigenze di approfondimento conoscitivo, ad esempio a seguito di emergenze.
I bollettini di qualità dell’aria sono prospetti di sintesi dei rilevati dalle stazioni di monitoraggio dalle ore 00:01 alle ore 24:00 della data corrispondente. Contengono i valori delle concentrazioni massime orarie, e le medie orarie, mobili e giornaliere di concentrazione di biossido di azoto, monossido di carbonio, ozono, benzene, biossido di zolfo e polveri sottili, confrontati con i valori limite individuati dal decreto legislativo 155/2010, quando applicabili. Allo stesso modo, i bollettini della rete Stir sono prospetti di sintesi dei dati di qualità dell’aria ambiente rilevati dalle stazioni di monitoraggio installate in prossimità degli impianti di trattamento dei rifiuti urbani, dalle ore 00:01 alle ore 24:00 della data corrispondente. Contengono i valori delle concentrazioni massime orarie, e le medie orarie, mobili e giornaliere di biossido di azoto, monossido di carbonio, ozono, biossido di zolfo, benzene, toluene e xileni, idrogeno solforato, metano, idrocarburi non metanici e polveri sottili confrontati con i valori limite individuati dal decreto legislativo 155/2010, quando applicabili.
ARPA Campania