Educazione ambientale
L’Educazione Ambientale (EA) è volta a sensibilizzare i cittadini e le comunità ad una maggiore responsabilità e attenzione alle questioni ambientali e al buon governo del territorio; essa serve a indurre corretti comportamenti in relazione agli ecosistemi mirando, come sancito dal Rapporto Brundtland, alla promozione dello sviluppo sostenibile. Conosciuto anche come Our Common Future, in questo documento – pubblicato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo (WCED) coordinata da Gro Harlem Brundtland -, per la prima volta, venne introdotto il concetto di sviluppo sostenibile definito come «uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri».
Proprio con riferimento alla stretta connessione esistente tra dinamiche ambientali, sociali ed economiche oggi si parla più compiutamente anche di Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESS), perché le buone pratiche di sostenibilità non devono solo riguardare la difesa dai fattori di degrado e di rischio per l’ambiente e la salute, ma anche l’economia che deve ridurre il consumo di materie prime e il ricorso alle fonti fossili (con l’economia circolare), nonché la società che deve aprirsi ai temi dell’innovazione e dell’inclusione sociale per contrastare ogni forma di diseguaglianza.
La comunità internazionale ha poi reso cruciale il ruolo dell’Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile nel 2002 durante il Vertice Mondiale sullo Sviluppo sostenibile di Johannesburg e in seguito l’UNESCO ha lanciato il Programma Globale d’Azione sull’Educazione allo Sviluppo Sostenibile (GAP) per contribuire alla nuova Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, varata dai Capi di Stato e di Governo a settembre 2015. (Ob. 4.7 e Ob.13.3).
Coerentemente con questo scenario l’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile ha un ruolo cardine in Air Heritage. In particolare nelle scuole, un settore così nevralgico per la società, nucleo fondante delle comunità, interfaccia tra studenti, famiglie e tutti i soggetti che in essa operano, essa integra l’apprendimento formale istituzionale, con l’apprendimento non formale (con informazioni e contenuti didattici propri della tematica trattata) e soprattutto con l’apprendimento informale o in situazione, basato direttamente sull’esperienza diretta, potendo così accostare alle conoscenze, motivazioni, azioni e comportamenti virtuosi per migliorare la qualità dell’aria. Gli interventi nelle scuole di diverso ordine e grado sono strutturati prevedendo ore in aula e in esterno e, anche attraverso la costante collaborazione con i partner del progetto Air Heritage per seguirne l’evoluzione, vengono elaborate nuove attività a seconda delle esigenze: attività di monitoraggio, interviste, discussioni guidate, partecipazione a campagne ed eventi, incontri e workshop (anche in webinar), proposte pratiche e elaborazione di prodotti comunicativi su vario supporto, ecc.
In particolare tra le iniziative c’è l’organizzazione fatta direttamente con gli studenti e le loro famiglie del Pedibus, una sorta di autobus a piedi, che consente di effettuare il percorso da casa a scuola e ritorno dei bambini delle scuole elementari e medie in sicurezza, riducendo le emissioni di inquinanti grazie al non utilizzo di auto e bus e addirittura monitorando (allorquando terminerà l’emergenza COVID-19) la qualità dell’aria con il MONICA, il sensore di ENEA. Peraltro questo tipo di monitoraggio si affianca agli altri (monitoraggio biologico, campagna #stendilosmog, la possibile riproposizione dell’iniziativa CleanAir@School), potenziando il ruolo dell’apprendimenti informale in situazione offerto dalla citizen science.
Senza il parallelo ed integrato percorso di Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile, le soluzioni scientifiche e tecnologiche individuare con Air Heritage e le conseguenti opzioni prospettate all’Amministrazione Comunale non avrebbero il giusto accoglimento consapevole da parte dei cittadini per produrre cambiamenti effettivi e durevoli, formandoli già alla cittadinanza attiva e responsabile, partecipe dei processi decisionali.
Legambiente Campania