Biomonitoraggio

I muschi sono ottimi accumulatori di inquinanti presenti nell’aria e da anni sono impiegati in studi di monitoraggio.

Biomonitoraggio

Biomonitoraggio

Per valutare la qualità dell’aria nella città di Portici, una parte del progetto Air Heritage consiste anche nell’applicazione di metodi di biomonitoraggio mediante muschi e le cosiddette moss bags. I muschi sono infatti ottimi accumulatori di inquinanti presenti nell’aria grazie a peculiari caratteristiche morfologiche e fisiologiche e, da anni impiegati in studi di monitoraggio su scala nazionale e internazionale. Tramite il metodo delle moss bags, i muschi vengono raccolti in aree naturali e relativamente non inquinate ed esposti in sacchetti di nylon, per tempi prestabiliti nei siti da monitorare. Tale metodo consente di investigare siti sia outdoor sia indoor e di distribuire i muschi secondo schemi espositivi ottimali.

La metodica delle moss bags è stata ampiamente adoperata per il monitoraggio principalmente di metalli, IPA e isotopi radioattivi, spesso in combinazione con le metodiche convenzionali di monitoraggio, rispetto alle quali presenta numerosi vantaggi: a) elevata densità di punti misura per area di monitoraggio; b) semplice gestione ed allestimento del monitoraggio; c) costi contenuti e basso impatto ambientale, soprattutto nel caso in cui vengano utilizzati muschi coltivati e non raccolti in natura; d) ampio spettro di inquinanti da poter determinare (metalli pesanti e metalloidi, radioisotopi, inquinanti organici come IPA, PCDD/PCDF e PCB, particolato atmosferico).

Tramite l’impiego dei muschi è possibile:

  • individuare sorgenti di inquinamento puntiformi e distinguere siti a reale o potenziale rischio di esposizione agli inquinanti, soprattutto in vista di studi epidemiologici e della realizzazione di piani di controllo e riduzione delle fonti di inquinamento;
  • combinare i dati di biomonitoraggio con quelli forniti da altri sistemi convenzionali di monitoraggio e modelli matematici;
  • caratterizzare le polveri sottili distinguendone le componenti antropiche e naturali;
  • fornire dati di inquinamento in funzione dei cambiamenti climatici stagionali e quindi ricostruire tendenze temporali di distribuzione degli inquinanti;
  • individuare forme e dinamiche di trasporto, distribuzione e deposizione di inquinanti;
  • verificare l’efficacia di strategie di riduzione del traffico veicolare, di riqualificazione ambientale e di rigenerazione urbana.

Una tipica campagna di biomonitoraggio prevede: (a) una fase pre-espositiva di raccolta, trattamento dei muschi e preparazione delle bags, (b) una fase di esposizione delle moss bags ed (c) una fase di postesposizione di analisi dei muschi ed interpretazione dei dati. Nella fase pre-espositiva, i muschi vengono raccolti da siti naturali lontani da fonti di inquinamento, ripuliti da materiale esogeno e poi trasferiti in bags di rete di nylon sferoidali. In caso di utilizzo di muschi coltivati si ha il vantaggio di ridurre l’impatto ambientale della metodologia, di produrre un biomateriale più omogeneo e con un contenuto elementare più basso e meno variabile di quello dei muschi raccolti in natura. Nella fase di esposizione, le moss bags vengono esposte per un periodo di 6 settimane, generalmente all’altezza di 4 m utilizzando strutture preesistenti (rami di alberi, cancelli, ringhiere di finestre e balconi, centraline di monitoraggio). Le campagne di esposizione vengono generalmente ripetute nel corso dell’anno per valutare trend stagionali di inquinamento. In tale fase è spesso richiesto un diretto ed attivo coinvolgimento delle persone che vivono o lavorano in un sito scelto per il biomonitoraggio, inclusi bambini e adolescenti, al fine anche di sensibilizzare il cittadino alle problematiche di natura ambientale.

Le indagini possono essere condotte in ogni tipo di area, a diverso grado di contaminazione o utilizzo (e.g. agricolo, urbano, industriale). Aree non contaminate o a basso livello di contaminazione (e.g. giardini pubblici, orti botanici) sono in genere investigate come siti background di confronto. È possibile monitorare la risospensione di polveri derivanti da suolo e pavimentazioni (e.g. strade, giardini pubblici, parcheggi ed aree di sosta, cortili di scuole ed abitazioni). I confronti tra ambienti indoor ed outdoor consentono di valutare l’influenza della qualità dell’aria esterna sulla salubrità degli ambienti interni (e.g. abitazioni, uffici, scuole, ospedali).

Al termine dell’esposizione, si procede con le determinazioni analitiche degli inquinanti catturati dalle moss bags, alla valutazione e validazione dei dati.

Dipartimento di Agraria-Unina

Related Posts

Comments are closed.